Silvano Petrosino

L’apparire e il risplendere

tipologie di sguardi

 

....Nella quotidianità, pur essendo sempre presente, il qualcosa non risplende mai, qui l’essere del qualcosa non emerge mai come emergente, e questo è possibile perchè in essa è l’essere-proprio-quel-qualcosa del qualcosa a restare come velato nell’urgenza dell’utilizzazione e della manipolazione: nella quotidianità ci si occupa ininterrottamente del qualcosa, si ha costantemente a che fare con il qualcosa, ma sempre all’interno di una sorta di indifferente cecità nei confronti del suo splendore, non avendo mai tempo per l’unicità di questo risplendere e per il risplendere di questa unicità. L’esperienza dello stupore rappresenta di conseguenza una rottura della quotidianità, senza per questo essere una fuga dalla realtà; qui non vi è alcuna estasi o rapimento, ma anzi l’istituirsi di un rapporto più interno e intimo con il qualcosa che ora appare nell’evidenza e nell’intimità del suo-essere proprio-quel-qualcosa....

 

Silvano Petrosino, nato a Milano nel 1955, insegna semiotica e filosofia teoretica all’Università Cattolica di Milano e di Piacenza. Tra le sue opere: La verità nomade. Introduzione a Emmanuel Lévinas (Milano 1980, Paris 1984), Jacques Derrida e la legge del possibile (Milano 1983, Paris 1994), Fondamento ed esasperazione (Genova 1992), Visione e desiderio (Milano 1992), Lo stupore (1997)